UN LIBRO, UNA STORIA: Recensioni, commenti, eventi e curiosità

Premessa

A duc chi che à let, lec e lejarà "I misteri del Cjaslir"


Questo non è il blog di Tizio o Caio, bensì uno spazio dedicato ai lettori dei "Misteri", presenti e futuri: in altre parole esso appartiene a tutti coloro che si sono appassionati a questa lettura e che desiderano scambiarsi opinioni, impressioni e riflessioni, o formulare domande e - perché no? - critiche e giudizi. Del resto la creatura è ormai grande abbastanza da camminare con le proprie gambe, ed è bello constatare quanto cammino abbia già fatto, in pochi mesi dalla sua "nascita".

Peter Stauber, l'Io narrante, scrive al termine del suo lavoro: "Affido queste pagine alla sorte, o all'oblio..." Beh, ora possiamo affidarle anche al web.
Certo non sembra ancora giunto il tempo in cui "la tigre possa vivere finalmente in pace al fianco del leone", ma - rispetto all'epoca dei fatti - forse già ora quelle pagine possono "parlare al cuore di uomini liberi, puri di cuore, operatori di pace e di giustizia". Ce ne sono tanti in giro, uomini e donne di tal fatta: ad essi si rivolge questo libro. Condividendo i nostri pensieri, il messaggio potrà andare lontano, e questo senza avere la pretesa di cambiare il corso della storia, o di salvare il mondo.


Per il momento, accontentiamoci di "salvare" il ritratto ufficiale di Daniel Zen (1584-1628), l'unico Principe Vescovo ladino della storia del Principato e della Diocesi di Bressanone, e con esso la memoria di questo importante personaggio. Come è noto, i proventi della vendita del libro, grazie anche alla collaborazione dell'Union di Ladins, verranno utilizzati per restaurare il bel dipinto conservato nella Canonica di San Giovanni, per collocarlo infine nel Museo Ladino di Fassa. Su queste pagine [RESTAURO] vi aggiorneremo sull'evolversi di quest'operazione.


Il "Cjaslir" è davvero un luogo magico, che ancor oggi emana un fascino ed un'energia del tutto particolari. Solo in anni recenti gli scavi archeologici hanno confermato ciò che la tradizione popolare da sempre tramandava: la chiesa di Santa Giuliana, patrona di Fassa, sorge su un antico luogo di culto precristiano, un Brandopferplaz, luogo di roghi votivi frequentato nell'Età del Ferro.
E solo negli ultimi decenni il bellissimo santuario è stato preservato dalla rovina e dalle spoliazioni, ed oggi ha ritrovato nuovo fulgore.

Quest'opera intende richiamare l'attenzione su questo luogo, tesoro di arte e di memorie, di spiritualità e di tradizioni. Al tempo stesso essa è dedicata alla memoria di quelle donne che lungo i secoli sono state perseguitate e mandate al rogo con l'infamante accusa di essere "streghe", e di operare il male nel nome di Satana. Un evento tragico, con il quale la cosiddetta "civiltà occidentale" non ha fatto ancora pienamente i conti.

E ancora torniamo a chiederci: chi erano veramente "quelle donne", accusate di stregoneria? che cosa si nasconde dietro il culto delle tre Sante Vergini di cui molti luoghi delle Alpi conservano la testimonianza?
Non sarà un romanzo storico a trovare la risposta giusta, fra le molte possibili, ma può contribuire a porre le domande giuste. Del resto "noi siamo nati per cercare la verità; possederla spetta ad una potenza più grande".

(Michel de Montaigne)

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