• Viso affilato, sguardo magnetico. Non si può non restare affascinati da questo ritratto...
Quella del vescovo Daniel Zen è e resta una figura controversa. Roland Verra osserva che nel romanzo essa è un po’ troppo idealizzata, "poiché sappiamo che chi detiene il potere non può essere un santo"...
Vero: forse nella realtà Daniel non era esattamente uno “stinco di santo”. Le censure che gli furono rivolte in varie circostanze lasciano trasparire qualche dubbio sul suo effettivo comportamento (ah, quell’ “astuto fassano”!...). Ovviamente sono sospetti che il suo immaginario biografo – da buon amico – si premura di smentire.
Ma questo appartiene al romanzo, il resto lo dovranno appurare gli storici.
Cogliendo invece il ruolo che tale personaggio ricopre sul piano dell’invenzione letteraria, la mia amica O.R. avanza una “critica” di segno opposto: avrei dovuto osare di più.
Quella del vescovo Daniel Zen è e resta una figura controversa. Roland Verra osserva che nel romanzo essa è un po’ troppo idealizzata, "poiché sappiamo che chi detiene il potere non può essere un santo"...
Vero: forse nella realtà Daniel non era esattamente uno “stinco di santo”. Le censure che gli furono rivolte in varie circostanze lasciano trasparire qualche dubbio sul suo effettivo comportamento (ah, quell’ “astuto fassano”!...). Ovviamente sono sospetti che il suo immaginario biografo – da buon amico – si premura di smentire.
Ma questo appartiene al romanzo, il resto lo dovranno appurare gli storici.
Cogliendo invece il ruolo che tale personaggio ricopre sul piano dell’invenzione letteraria, la mia amica O.R. avanza una “critica” di segno opposto: avrei dovuto osare di più.
“Mi sarebbe piaciuto vedere Daniel entrare di più, come uomo e religioso, nel rapporto con Dorothea e con se stesso. Alla fin fine provenivano entrambi dallo stesso mondo. Forse in quel momento avresti potuto approfondire il suo essere “maschio” e condurre una riflessione su questo. Ci si concentra sul rapporto tra i sessi: oggi le donne guardano molto se stesse, ma l’uomo – al di là degli stereotipi – che cos’è, che cosa dice di se stesso, come si vede?...”
Eh già, avrei potuto... Raccontare del rapporto tra Uomo e Donna, in un preciso contesto storico-culturale, una sfida mica da poco. In confronto, ricostruire determinate vicende documentate è un gioco da ragazzi. A dir la verità ci ho provato anche, ma accidenti, per noi maschietti comprendere il mondo femminile è già un problema in generale: lì sta il vero “mistero”...
Ci ho provato, senza riuscirci probabilmente, ma non attraverso Daniel, bensì attraverso Peter, suo alter ego, personaggio fittizio, che in quanto tale offriva totale libertà all’immaginazione.
Insomma Daniel più di tanto non poteva addentrarsi, per via razionale, nel rapporto con Dorothea, con la sua visione religiosa e la sua formazione tomista appresa presso i gesuiti. Più sale lungo la scala del potere e più si allontana da Dorothea. È ben vero che provenivano entrambi dallo stesso ambiente, ma ho preferito ugualmente attenermi a un'ipotetica differenza “strutturale” tra Uomo e Donna, anche e soprattutto nella cultura popolare. Per questo ho voluto ritrarre Daniel nella sua impotenza, nella sua solitudine: anche l’incontro in prigione con Dorothea (del tutto improbabile sul piano storico) è e resta un fallimento. Il povero Stauber avrebbe avuto meno condizionamenti intellettuali, tanto da poter sperimentare una forma alternativa di conoscenza grazie al rapporto “magico” ma instabile con Ursina (una santa? una vivana?), cosa che gli consente per un momento di affacciarsi all’altra dimensione. Tuttavia nemmeno lui si raccapezza più di tanto (ed io con lui): forse un’intuizione, un sogno, una visione, ma non molto di più.
Ho dunque preferito tentare l’impresa di dar voce direttamente a quelle donne, non solo a quelle poveracce illetterate finite in catene, o al rogo, ma a tutto quell’universo che sta dietro a loro, mille e mille anni di cultura femminile soffocata dal processo storico che ha segnato l’affermarsi dell’Occidente. Ma uno scrittore “maschio”, per quanto ben disposto ed istruito, di quell’universo non riesce che a cogliere qualche piccolo brandello, “Fragmenta” insomma...